Il libro... il mio miglior amico
I LIBRI di MARIA PACE
Presentazione e Brani
INDICE
- DJOSER e lo Scettro di Anubi
- S.O.S. PIANETA TERRA
- DJOSER e lo Scettro di Anubi
- S.O.S. PIANETA TERRA
"DJOSER e lo Scettro di Anubi"
PRESENTAZIONE
ANTICO EGITTO: storia, tradizione e fantasy
L’ultimo libro di Maria Pace
edito da SOCIETA’ EDITRICE MONTECOVELLO
presso le migliori librerie a partire da fine novembre
to, Antico Regno – IV Dinastia.
Djoser
Siano in Egit, un ragazzo di sedici anni, allievo del Tempio di Ptha, Patrono delle Arti e degli Architetti, lavora al cantiere della Piramide del faraone Khafra (meglio conosciuto con il nome Kefren).
Abbandonato ancora bambino sulle rive del Nilo, viene accolto ed allevato da Pthahotep, architetto di Ptha, e da sua moglie Nsitaten.
Anubi, la più inquietante delle Divinità egizie, lo pone sotto la sua protezione, facendo di lui una “creatura” diversa dagli altri mortali: gli permette perfino un viaggio attraverso le insidiose vie della Duat, l’Oltretomba egizia, lungo Labirinti, Foreste del Tempo, Pehu e Kherty (Paludi e Caverne), frequentati da Demoni, Spiriti malvagi, Geni Protettori ed Anime defunte.
La storia del ragazzo si intreccia con le vicende di un popolo unico e straordinario: scene di vita quotidiana, tecniche di costruzione di enormi strutture architettoniche, rivalità tra caste sacerdotali, intrighi di corte…
Si affacciano su questi scenari, lungo le rive di un fiume brulicante di vita, personaggi come Mosè il Ratto, piccola e simpatica canaglia, cresciuto per strada grande e con un passato pieno di misteri; Osorkon di Tanis, ufficiale di Sua Maestà, arrivato dal Delta con l’inseparabile falco e grande amico di Djoser; il principe Thaose, nipote idealista ed anticonformista del Faraone, sacerdote di Ptha, perseguitato dai preti di Ra e trascinato in una (la prima, nella Storia) guerra religiosa. C’è anche la dolce e bella principessa Nefer, ultimogenita del Faraone, verso cui il ragazzo è irresistibilmente attratto… ricambiato.
Non mancano personaggi come Hetpher, Djeda o Kabaef, “grandi di magia” che, con geloso accanimento, detengono il potere del “Sapere e della Conoscenza” e non sono per nulla disposti a dividerlo con altri.
Tutti loro condurranno il lettore attraverso un percorso di magico splendore e misteriosi rituali: lo presenteranno alla corte del Faraone, lo trascineranno lungo i sotterranei di Templi, Sfingi e Piramidi per mostrare loro i segreti nascosti, lo inviteranno a salire sulla Barca Reale del Faraone in corteo sul Nilo, ma anche sulla Barca Solare di Ra in transito nel cielo notturno. Prenderanno per mano il lettore e lo spingeranno nel caos di un mercato faraonico e poi lo faranno sedere a riposare, alle fiamme di un bivacco… il tutto, però, attraverso una rigorosa ricostruzione storica.
*****************************************
DJOSER e lo Scettro di Anubi
l’ultimo libro di Maria PACE edito da SOCIETA’ EDITRICE MONTECOVELLO
Nelle migliori librerie - Questo libro costa quanto una scatola di cioccolatini, ma è più "dolce" poiché sostiene il progetto: SAVE THE CHILDREN - NON SIAMO SOLI - come risulta dal retro copertina
Quali conoscenze, quali segreti, gli Antichi Egizi custodivano gelosamente nelle cripte dei Templi e nei sotterranei delle Piramidi? Quali virtù dovevano possedere e quali prove erano chiamati a superare, i pochi Eletti, per accedere a quelle Conoscenze?
Epoca IV Dinastia dei faraoni. Djoser, allievo di Ptha, lavora al cantiere della piramide del faraone Khafra. Esposto da bambino, Djoser è un ragazzo che gode della protezione di Anubi, la più misteriosa ed inquietante delle Divinità egizie.
Le vicende del ragazzo, protagonista di questi libri, si intrecciano con quelle di un popolo unico e particolare che, per l’Immortalità e la Gloria dei propri Sovrani, eresse statue e templi colossali e impresse nella pietra enigmi insoluti come la Sfinge e la Piramide.
Djoser ci prenderà per mano e ci condurrà attraverso i sotterranei di quelle straordinarie costruzioni, ci presenterà alla corte del Faraone e ci trascinerà lungo le insidiose vie della DUAT, l’Oltretomba egizia. Ci farà conoscere personaggi come Mosè il Ratto, piccola e simpatica canaglia, Thaose, principe-sacerdote, Osorkon, ufficiale di Sua Maestà, Kabaef, perfido Gran-Visir e prete di Ra e altri ancora… tutto, lungo le rive di un fiume brulicante di vita.
l’ultimo libro di Maria PACE edito da SOCIETA’ EDITRICE MONTECOVELLO
Nelle migliori librerie - Questo libro costa quanto una scatola di cioccolatini, ma è più "dolce" poiché sostiene il progetto: SAVE THE CHILDREN - NON SIAMO SOLI - come risulta dal retro copertina
Quali conoscenze, quali segreti, gli Antichi Egizi custodivano gelosamente nelle cripte dei Templi e nei sotterranei delle Piramidi? Quali virtù dovevano possedere e quali prove erano chiamati a superare, i pochi Eletti, per accedere a quelle Conoscenze?
Epoca IV Dinastia dei faraoni. Djoser, allievo di Ptha, lavora al cantiere della piramide del faraone Khafra. Esposto da bambino, Djoser è un ragazzo che gode della protezione di Anubi, la più misteriosa ed inquietante delle Divinità egizie.
Le vicende del ragazzo, protagonista di questi libri, si intrecciano con quelle di un popolo unico e particolare che, per l’Immortalità e la Gloria dei propri Sovrani, eresse statue e templi colossali e impresse nella pietra enigmi insoluti come la Sfinge e la Piramide.
Djoser ci prenderà per mano e ci condurrà attraverso i sotterranei di quelle straordinarie costruzioni, ci presenterà alla corte del Faraone e ci trascinerà lungo le insidiose vie della DUAT, l’Oltretomba egizia. Ci farà conoscere personaggi come Mosè il Ratto, piccola e simpatica canaglia, Thaose, principe-sacerdote, Osorkon, ufficiale di Sua Maestà, Kabaef, perfido Gran-Visir e prete di Ra e altri ancora… tutto, lungo le rive di un fiume brulicante di vita.
Brani tratti dal libro
NEPER - IL GENIO del GRANO
Con queste parole, la cima del Signore della Foresta-del-Tempo, cominciò pian piano a piegarsi in avanti; Djoser rimase a guardarlo, poi dirottò l’attenzione averso il proprio piede. Non era gonfio e pareva intatto. Provò a rimettersi in piedi. Le gambe erano irrigidite. Naturale, si disse; alle sue spalle, intanto, la cima dell’immensa quercia stava quasi per toccare il suolo.
“In fondo non fa così male e il bruciore passerà presto.” provò a consolarsi, facendo un passo in avanti. Un altro e un altro ancora, poi si fermò, con l’improvvisa coscienza che un mutamento era in corso dentro di sè. Non sofferenza o dolore fisico, ma una sensazione già nota. Un senso di distacco e di perdita.
Comprese che un’altra delle sue Identità lo stava lasciando: il Ba, la più intima e profonda delle forze dello spirito. Carattere e volontà, risiedevano in esso. Nobiltà e sfavillio. Conoscenza ed intelligenza. Integrità e moralità. Per questo, lo prese una gran tristezza. Quella “partenza” era davvero una gran perdita. Nulla di buono poteva accadere adesso al suo Ka, lasciato solo indifeso e ferito. Il Ren era rimasto in custodia dei Guardiani del Ro-Stau, l’Ib vagava nel Labirinto e la Shut si era fermata ai margini del Lago di Fuoco. E adesso il Ba. Quale sorte sarebbe toccata alla sua Anima? Non quella di Sikty, sperava.
Nome e Ombra, Cuore e Anima erano stati con lui per sedici anni. Lo avevano accompagnato e protetto, difeso e incoraggiato. Sarebbero ritornati a lui? Senza di loro si sentiva abbandonato e perso. Non sapeva cosa fare. Si sentiva come quel marinaio in mezzo al mare, di notte, con il cielo coperto e privo di orientamento. Improvvisamente si sentì chiamare:
“Djoser, Colui-che-è-uscito-dal-Papiro! Guarda verso di me.”
Era una vocetta gentile e soave, dolce e suadente. Djoser si girò e lo vide, proprio dietro di lui. Gli arrivava appena alla cintola.
Era un bambino. Il bambino più strano e incredibile che avesse mai visto in vita sua. La pelle era verde e verde erano anche i capelli lunghi, lisci e simili a spighette di grano non ancora maturo. In fondo alle braccia ed alle caviglie, mani e piedi terminavano in lunghe dita a germoglio. Il volto, parve Djoser, assomigliava a quello del suo amico Sikty, ma il sembiante era
di una dolcezza toccante.
“Chi sei?” fu la prima cosa che a Djoser venne in mente di chiedergli, sicuro che non fosse lì per nuocere a lui; quello sorrise, tendendo verso di lui il braccio dai verdi germogli.
“Non mi riconosci? Sono la Guida del tuo Ba.”
“La Guida del mio Ba? – Djoser restò qualche attimo a fissarlo con espressione incredula – Ma sei così piccolo!”
“Sto crescendo. Sto crescendo insieme a te. Alla fine del tuo viaggio, sarò cresciuto e maturo.”
“Vuoi guidarmi? E dove vuoi portarmi?”
“Non è il tuo Ka che voglio guidare. Lui deve percorrere da solo le vie della Duat. Io voglio guidare il tuo Ba.”
“Ma Tu… tu… Ho capito chi sei! – proruppe Djoser - Tu sei Neper, la Guida delle Anime-Ba.”
Era proprio Neper, il Grano-Divinizzato. Era il Genio Benevolo che conduceva l’Anima-Ba attraverso l’Aldilà, nell’attesa di ricongiungersi al Ka, di ritorno, Giustificato e Glorificato, dal Giudizio di Osiride.
Così come la vita vegetale si rigenerava attraverso la semina, l’apparente scomparsa sotterranea, anche
l’Anima poteva sperare nella propria rigenerazione e salvezza.
Il piccolo Genio sorrise e sollevò verso l’alto il braccino dai lunghi germogli. Solo in quel momento Djoser parve accorgersi che l’airone azzurro stava frollando sul suo capo e scoprì che la sua testa era umana e la faccia era la sua: quell’airone era il suo Ba e stava per volare lontano, guidato dal Genio del Grano.
Indefinibile, la sensazione che provò nel vederli allontanarsi. Molto simile, pensò, a quella che deve provare una pianta divelta dal suolo o un frutto staccato da un ramo. Lui si sentiva assai simile a quel ramo ed a quella pianta.
(continua)
Con queste parole, la cima del Signore della Foresta-del-Tempo, cominciò pian piano a piegarsi in avanti; Djoser rimase a guardarlo, poi dirottò l’attenzione averso il proprio piede. Non era gonfio e pareva intatto. Provò a rimettersi in piedi. Le gambe erano irrigidite. Naturale, si disse; alle sue spalle, intanto, la cima dell’immensa quercia stava quasi per toccare il suolo.
“In fondo non fa così male e il bruciore passerà presto.” provò a consolarsi, facendo un passo in avanti. Un altro e un altro ancora, poi si fermò, con l’improvvisa coscienza che un mutamento era in corso dentro di sè. Non sofferenza o dolore fisico, ma una sensazione già nota. Un senso di distacco e di perdita.
Comprese che un’altra delle sue Identità lo stava lasciando: il Ba, la più intima e profonda delle forze dello spirito. Carattere e volontà, risiedevano in esso. Nobiltà e sfavillio. Conoscenza ed intelligenza. Integrità e moralità. Per questo, lo prese una gran tristezza. Quella “partenza” era davvero una gran perdita. Nulla di buono poteva accadere adesso al suo Ka, lasciato solo indifeso e ferito. Il Ren era rimasto in custodia dei Guardiani del Ro-Stau, l’Ib vagava nel Labirinto e la Shut si era fermata ai margini del Lago di Fuoco. E adesso il Ba. Quale sorte sarebbe toccata alla sua Anima? Non quella di Sikty, sperava.
Nome e Ombra, Cuore e Anima erano stati con lui per sedici anni. Lo avevano accompagnato e protetto, difeso e incoraggiato. Sarebbero ritornati a lui? Senza di loro si sentiva abbandonato e perso. Non sapeva cosa fare. Si sentiva come quel marinaio in mezzo al mare, di notte, con il cielo coperto e privo di orientamento. Improvvisamente si sentì chiamare:
“Djoser, Colui-che-è-uscito-dal-Papiro! Guarda verso di me.”
Era una vocetta gentile e soave, dolce e suadente. Djoser si girò e lo vide, proprio dietro di lui. Gli arrivava appena alla cintola.
Era un bambino. Il bambino più strano e incredibile che avesse mai visto in vita sua. La pelle era verde e verde erano anche i capelli lunghi, lisci e simili a spighette di grano non ancora maturo. In fondo alle braccia ed alle caviglie, mani e piedi terminavano in lunghe dita a germoglio. Il volto, parve Djoser, assomigliava a quello del suo amico Sikty, ma il sembiante era
di una dolcezza toccante.
“Chi sei?” fu la prima cosa che a Djoser venne in mente di chiedergli, sicuro che non fosse lì per nuocere a lui; quello sorrise, tendendo verso di lui il braccio dai verdi germogli.
“Non mi riconosci? Sono la Guida del tuo Ba.”
“La Guida del mio Ba? – Djoser restò qualche attimo a fissarlo con espressione incredula – Ma sei così piccolo!”
“Sto crescendo. Sto crescendo insieme a te. Alla fine del tuo viaggio, sarò cresciuto e maturo.”
“Vuoi guidarmi? E dove vuoi portarmi?”
“Non è il tuo Ka che voglio guidare. Lui deve percorrere da solo le vie della Duat. Io voglio guidare il tuo Ba.”
“Ma Tu… tu… Ho capito chi sei! – proruppe Djoser - Tu sei Neper, la Guida delle Anime-Ba.”
Era proprio Neper, il Grano-Divinizzato. Era il Genio Benevolo che conduceva l’Anima-Ba attraverso l’Aldilà, nell’attesa di ricongiungersi al Ka, di ritorno, Giustificato e Glorificato, dal Giudizio di Osiride.
Così come la vita vegetale si rigenerava attraverso la semina, l’apparente scomparsa sotterranea, anche
l’Anima poteva sperare nella propria rigenerazione e salvezza.
Il piccolo Genio sorrise e sollevò verso l’alto il braccino dai lunghi germogli. Solo in quel momento Djoser parve accorgersi che l’airone azzurro stava frollando sul suo capo e scoprì che la sua testa era umana e la faccia era la sua: quell’airone era il suo Ba e stava per volare lontano, guidato dal Genio del Grano.
Indefinibile, la sensazione che provò nel vederli allontanarsi. Molto simile, pensò, a quella che deve provare una pianta divelta dal suolo o un frutto staccato da un ramo. Lui si sentiva assai simile a quel ramo ed a quella pianta.
(continua)
MOSE' il RATTO
Fai clic qui per effettuare modifiche.